Tim dice addio al 56k: scompare uno dei simboli degli anni ’90 – È la fine di un’era

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A partire dal 1° luglio 2023, TIM ha ufficialmente deciso di staccare la spina a qualsiasi tipo di servizio e di supporto alla tecnologia Dial-Up da 56k, che per lungo tempo ha concesso la connessione a Internet tramite modem analogico e banda stretta.

La decisione di Tim

La decisione, presa per la prima volta il 16 gennaio scorso, rientra in una delle strategie dell’operatore di dimettere le vecchie tecnologie di rete fissa. Questa decisione era stata presa per la prima volta lo scorso marzo quando TIM aveva comunicato che avrebbe chiuso il servizio Easy IP Dial-Up, nonché il servizio Dial-Up per la connessione a Internet tramite modem analogico e a banda stretta. La dimissione dunque, è ora ufficiale e pertanto il servizio non è più disponibile.

Il piano di TIM è semplice e punta ad una progressiva sostituzione delle piattaforme tradizionali, classificate da TIM come “ormai obsolete e sempre più difficili da mantenere”, con nuove piattaforme di ultima generazione. L’obiettivo è chiaro: offrire ai propri clienti una gamma di servizi sempre più ampia e innovativa che, con i precedenti dispositivi, non era possibile. Addio quindi al modem analogico e, per chi se lo ricorda, al suo tipico rumore robotico che testimoniava l’avvenuta connessione e la “corsa contro il tempo” per trovare le informazioni necessarie nel minor tempo possibile così da non ricevere una bolletta astronomica. Una vera e propria preistoria, soprattutto per chi si è ormai abituato ad essere connesso 24 ore su 24. E addio quindi, alle lentissime connessioni a internet che hanno caratterizzato la fine degli anni ’90 e che ormai sono praticamente inutilizzabili, oltre che inutili, visto che su tutto il territorio nazionale nessuno naviga a quel tipo di velocità. In questo modo, TIM punta a sostituire le piattaforme tradizionali in modo da offrire ai propri clienti dei servizi via via sempre più innovativi.

Tra la metà degli anni ’90 e a inizio anni 2000, la connessione dial-up era una grande novità. Essa consentiva di navigare ad una velocità davvero impensabile per i tempi (e anche oggi, ma in senso opposto). Le pagine web, specie quelle più elaborate, potevano richiedere anche diversi minuti prima del caricamento mentre scaricare un file anche di medie dimensioni poteva trasformarsi in una lunghissima sessione.

I clienti TIM interessati dalla cessazione del servizio Dial-Up e che non intendono accettare la modifica contrattuale hanno il diritto, ai sensi dell’articolo 98, comma 5 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, di recedere dal contratto o di passare a un altro operatore senza penali né costi di disattivazione, comunicandolo entro il termine specificato nel messaggio pubblicato nella fattura e, comunque, non inferiore a 60 giorni dalla ricezione della stessa.

fonte: notizie247

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