Android 13, finalmente arriverà il supporto nativo a exFAT

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È ormai praticamente certo che Android 13 supporterà nativamente il filesystem exFAT, molto diffuso in ambiente Windows e considerato un po’ come la soluzione ideale per trasferire file di grandi dimensioni da un sistema operativo all’altro tramite periferiche di archiviazione esterne (pennette USB, hard disk..). exFAT è stato sviluppato da Microsoft ed è sostanzialmente “open” dal 2019, anche se la società ne detiene alcuni diritti. Il principale vantaggio rispetto al vetusto, tradizionale FAT32 è che sono supportati i file di dimensioni superiori ai 4 GB.

Essendo supportato nativamente da Linux e macOS (oltre che iPadOS), ed essendo anche la scelta predefinita per le schede di memoria SDXC superiori a 32 GB, possiamo dire che Android è rimasto finora l’unico “grande assente” tra i principali protagonisti del settore informatico moderno escluso dalla partita (l’altra eccezione è iOS, ma è evidente che si tratta di una scelta voluta di Apple, visto che iPadOS è sostanzialmente identico alle fondamenta). Non è una descrizione troppo accurata, tuttavia: alcuni produttori di smartphone, Samsung inclusa, l’hanno incluso in autonomia, spesso pagando le royalty a Microsoft (prima del 2019).

Mishaal Rahman di Esper ha confermato che sulla beta di Android 13 almeno un dispositivo “Android puro” supporta finalmente exFAT: un Pixel 6 Pro. Non c’è stato bisogno di smanettare o seguire procedure particolarmente difficili: è bastato inserire un drive formattato con quel filesystem ed è stato letto immediatamente. È interessante osservare che exFAT è integrato nel kernel di Linux, su cui si basa anche Android, dalla versione 5.10 in poi: in teoria, quindi, ogni smartphone basato su di esso (o versioni più recenti) dovrebbe supportarlo d’ufficio, ma a quanto pare in Android 12 Google non ha inserito i file aggiuntivi necessari a far sì che ciò si avverasse. Infatti, lo stesso drive di cui sopra inserito in un Pixel 6 con Android 12L non viene letto.

Ci sono tuttavia implicazioni interessanti per il mondo del modding, perché a una custom ROM basata su Android 12 basterebbe includere i file helper necessari per abilitare il supporto a exFAT. E in effetti, proprio così sarà: c’è una conferma diretta per quanto riguarda ProtonAOSP, per esempio.

Benché si possa argomentare che in ultimo questa novità non è particolarmente significativa, dal momento che svariati produttori hanno deciso di implementarla in autonomia, l’integrazione nell’AOSP vuol dire che presto si potrà dare per scontata per qualsiasi nuovo smartphone Android, a prescindere dal marchio e dalla serie. Vale la pena ricordare, già che siamo in argomento, che anche NTFS (file system sempre di Microsoft) è stato integrato nel kernel Linux, a partire dalla versione 5.15: i primi smartphone con questo kernel arriveranno sul mercato solo tra qualche mese, però.

fonte: hdblog

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